Porto di Pigadia_Karpathos_luOgoluNgo

Karpathos l’isola differente del Dedocaneso

Raccontare del viaggio a Karpathos non è semplice. In quest’isola greca c’è qualcosa di diverso: c’è il mare, ci sono i colori del Mare Egeo, la gentilezza degli abitanti e il buon cibo. Eppure c’è qualcosa di diverso.

Non sono ancora riuscita a trovare, ad oggi, un aggettivo adatto per descrivere l’isola di Karpathos se non affermare che al rientro, così come da qualsiasi viaggio in Grecia, si ritorna con livelli di serotonina altissimi.

Io e l’inglesino siamo arrivati a Karpathos il primo di giugno inaugurando, senza saperlo, la tratta aerea della Volotea in partenza dall’aeroporto di Napoli.

Atterriamo sull’isola con il sole che sta tramontando. Il tempo di mettere i piedi sulla scaletta che soffia il “Meltemi”. Mi era mancato. Quel vento persistente mi ha ricordato Tinos, il nostro ultimo viaggio in Grecia, l’altra isola “differente” .

L’accoglienza nel piccolo aeroporto è festosa. Un “piacevole benvenuto” da cui si intuisce che a Karpathos c’è ancora un’identità culturale radicata che non si è fatta influenzare dalla globalizzazione.

Karpathos ha una morfologia geografica particolare. L’Isola è stretta e lunga con una catena montuosa che l’attraversa completamente dal nord al sud. La costa è quasi per intero a picco sul mare, così che per poter nuotare nell’Egeo bisogna percorrere strade tortuose di montagna facendo continui sali e scendi per raggiungere le baie e le varie spiagge.

Karpathos rientra tra il gruppo delle isole del Dodecaneso ed insieme a Creta, Kasos e Rodi disegnano il confine sud dello stato greco con l’Egitto.

AMOOPI

I primi tre giorni facciamo base ad AMOOPI. Si trova sulla costa sud-est di Karpathos a 10 Km dall’aeroporto e a 6 Km da Pigadia , il capoluogo.

Amoopi non ha un vero e proprio centro abitato. È il nome per indicare la località con una serie di baie sovrastate da colline che fanno da cornice alle spiagge di sabbia e di roccia sottostanti.

Skala_Amoopi_Karpathos_luOgoluNgo

Amoopi ha chiaramente subito uno sviluppo edilizio negli ultimi anni. Tra queste colline ci sono tantissime case e piccoli alberghi molto ben curati che ricalcano lo stile greco. Questa è la zona dove si concentrano maggiormente i turisti  perché, oltre ad essere riparata dal vento, è panoramica ed il mare si raggiunge a piedi. Si respira aria di vacanza.

Purtroppo il primo giorno la pioggia non ci ha permesso di andare a mare. Abbiamo fatto una passeggiata lungo la costa di Amoopi scoprendo l’esistenza di un sentiero che unisce la spiaggia di Pera Ammos con la località di Laki.

Lungo il percorso ci sono due punti estremamente interessanti: la scogliera bianca che lambisce la spiaggia di Mikri Amoopi e la chiesetta ortodossa sul promontorio dedicata ai Santi Apostoli con il minuscolo porticciolo che ti catapulta subito nell’immagine greca.

Amoopi entra decisamente tra i posti da consigliare per una vacanza di relax a Karpathos. A noi è piaciuta molto.

PIGADIA

Il resto della settimana ci spostiamo facendo base nella capitale PIGADIA. L’idea è di girare l’isola durante il giorno e lasciare l’auto di sera.

Pigadia è una cittadina portuale che ha tanta voglia di crescere. Ha un piano urbanistico decisamente da rivedere perché ha un lungomare molto bello ma poco sviluppato con il centro spostato verso il porto che ad oggi è il vero fulcro della cittadina .

Nella zona pedonale ci sono alcuni edifici che si fanno notare come il Municipio nella ampia Piazza Alexsandros Papagos con annesso il Museo Archeologico, progettati dall’architetto italiano Rodolfo Petracco, che venne costruito durante la dominazione italiana tra il 1911- 1948 e la bellissima chiesa ortodossa che ha una terrazza da cui si può ammirare il panorama sul porto nella sua interezza.

1°Escursione a Karpathos 

Pigadia – Menetes– Arkasa – Finiki

La nostra esplorazione dell’isola di Karpathos inizia il quarto giorno. Non c’è vento e così decidiamo di andare sulla costa sud-ovest  dove rimaniamo fino al tramonto

Il percorso è breve sono circa 15 Km per arrivare ad ARKASA: la strada è perfettamente asfaltata, attraversa la montagna ed il paesino di Menetes che guardiamo di sfuggita con la promessa di visitarlo meglio al ritorno.

Il paesaggio è decisamente affascinante, non sembra di essere in Grecia e la mente mi ricorda una frase letta in qualche guida turistica:
le spiagge di Karpathos sono bellissime,ma le sue montagne sono magiche

Lungo la strada ci fanno compagnia i tralicci in legno che trasportano la corrente elettrica. La vegetazione è assente. Questo è il chiaro segno della presenza costante e sferzante del vento, che ha disegnato un paesaggio pietroso di colore ocra che se  non si scorge il mare, sembra di essere in un deserto montano.

Avvicinandosi alla costa, il mare si contrappone al colore ocra con il suo blu intenso. Pulito e privo di qualsiasi barca.

La nostra meta è la spiaggia di Agios Nikolaos. Una spiaggia spaziosa di sabbia fine, molto frequentata perché facilmente accessibile ma non particolarmente adatta al relax, consigliabile più per chi vuole fare sport.

Ag-Nikolaos_luOgoluNgo

Agios Theodoros

Preferiamo spostarci ad Agios Theodoros, che si trova alla punta più estrema dell’isola a sud ovest .

La strada finisce raggiunta la chiesa di San Teodoro. La chiesa è chiusa. Lasciamo l’auto nel piazzale e raggiungiamo la spiaggia, a piedi. Si percorre una breve strada sterrata. La spiaggia è piccola, si è formata sotto una scogliera scenografica che ha i colori del deserto che fanno da contrasto con l’acqua del mare limpidissima, fredda e senza vento.

Vicino alla chiesa di San Teodoro c’è una taverna molto frequentata e ben recensita: purtroppo è presto per cenare, lasciamo a malincuore Agios Theodoros e ci dirigiamo ad Arkasa per visitare il villaggio e poi raggiungiamo il porto di Finiki per cenare.

ARKASA

Arkasa ci ha piacevolmente colpito: sembra un paesino italiano e con Pigadia sono i villaggi più frequentati e movimentati anche di sera.

Il villaggio di Arkasa è un antichissimo, ancora oggi si possono vedere le rovine in cima a Capo PaleoKastro. Noi esploriamo la cittadina moderna.

C’è la zona pedonale, con un corso che porta alla piazza centrale contornata da bar e taverne e poi, superato il vallone che separa il paese in due, c’è un susseguirsi di case colorate che con la presenza della chiesa e dell’alto campanile sovrasta una terrazza panoramica dove è piacevolissimo fermarsi al tramonto per un aperitivo al Bar Stema.

FINIKI

Dopo circa 1,5 km da Arkasa c’è l’insediamento di Finiki, gli edifici in collina fanno da cornice alla piccola baia con la spiaggia di sabbia leggermente scura ed al porticciolo dove sono attraccate le numerose barche da pesca .

Finiki è soprattutto un insieme di ristoranti gestiti dalle famiglie dei pescatori. Qui abbiamo assaggiato i calamaretti spillo e un’ottima torta al cioccolato alla Taverna Dolphin.

Porto di Finiki Karpathos

Al centro del porto c’è un piccolo monumento, che ricorda la liberazione dell’isola dai Tedeschi

“ Il 10 ottobre del 1944, 7 membri del Moimento Rivoluzionario, salparono da questo porto su una imbarcazione chiamata dell’Immacolata per raggiungere Alessandria d’Egitto, allo scopo di raggiungere il governo greco in esilio per trasmettere il loro messaggio della Resistenza Greca contro i tedeschi. Tornano il 17 ottobre con due cacciatorpedinieri inglesi, che liberano l’isola occupandola e amministrandola fino al  1947”

MENETES

Al ritorno a Pigadia, sul finire del giorno, passiamo sulla strada principale di MENETES che divide il villaggio in due parti. Menetes ha la sua origine nel medioevo quando gli abitanti di Karpathos decisero di ripararsi sulle montagne per non subire i continui attacchi dei pirati. Il paese è coloratissimo: le case sono in stile neoclassico, costruite  le une con le altre arroccate alla montagna . C’è la grande chiesa bizantina che custodisce l’icona della Vergine Maria a cui si attribuiscono vari miracoli.

Però è buio e noi torniamo in città.

2°Escursione a Karpathos

Pigadia – Aperi – Spiaggia di Apella

Il quinto giorno rimaniamo sulla costa orientale e raggiungiamo Apella la baia con la spiaggia  più bella della Grecia, premio ottenuto nel 2003.

In questo lato dell’isola il panorama è decisamente più mediterraneo. La strada è di montagna con la pineta che scende fino al mare, i colori variano dal verde all’azzurro e dagli alberi arriva il classico richiamo delle cicale.

Sulla stessa strada ci sono una dietro l’altra le spiagge: ciascuna ha la propria discesa, fatta di curve sinuose e panorami a strapiombo; strade che vanno percorse con attenzione, per la presenza di pietre sulla carreggiata scivolate dalla montagna. – Si consiglia di arrivare presto, perché non ci sono parcheggi se non ai lati della strada.

APELLA

Apella sicuramente non lascia indifferente, soprattutto per i colori del mare ma non è la nostra spiaggia preferita: c’è troppa gente e a parte qualche ombrellone non c’è nessun servizio . Una sola taverna ma troppo trascurata per i nostri gusti.

Il paese di APERI si attraversa ogni volta che si costeggia la parte orientale di Karpathos .

È a soli 8 Km da Pigadia ed è a circa 350 m d’altezza. Al passaggio, infatti sembra quasi di sentire un’atmosfera da montagna. Un paese silenzioso, che si sviluppa sui due versanti di un vallone unito da un antico ponte di pietra. Le abitazioni dalle tegole rosse sono deliziosamente ristrutturate secondo un stile architettonico che mescola Grecia e America, visto che le case sono di proprietà di immigrati di ritorno.

Aperi, anche se oggi è molto silenziosa, è stata l’antica capitale di Karpathos . Le sue origini risalgono al medioevo, quando gli abitanti della costa vi si trasferirono per proteggersi dai continui attacchi dei pirati saraceni.

Aperi è stata la capitale dell’isola fino al 1892: oggi ha conservato la sede della diocesi arcivescovile metropolitana delle isole di Karpathos e Kasos .

Ci fermiamo a vedere la chiesa, cercando un bagno siamo finiti nella canonica;-) Unica nota dolente di Aperi che non c’è nessun punto di ristoro.

3°Escursione a Karpathos

Pigadia – Spoa – Olympos – Lefkos – Othos 

Il sesto giorno è stato impegnativo: siamo andati nella parte Nord dell’isola, dove la costa diventa decisamente selvaggia e le montagne nascondono piccoli villaggi dove sembra che il tempo si sia fermato.

Da Pigadia sono 43 Km per raggiungere Olympos, il tragitto richiede almeno 1 ora ma noi ci abbiamo messo molto di più perché ci siamo fermati a Spoa per pranzo.

Facciamo sosta a SPOA dietro indicazione della Sig.ra Fenola , proprietaria, dello splendido resort in cui abbiamo alloggiato ad Amoopi . Mangiamo da Folia, un ristorantino semplice dalle atmosfere classiche a conduzione familiare punto di riferimento per la gente del posto. Qui si viene per mangiare le sardine alla griglia e i gamberetti locali accompagnati da una aranciata di produzione isolana. Tutto Ottimo!

SPOA

SPOA è l’unico villaggio che ci è sembrato vivo e non intaccato dal turismo. Aspettando al tavolo le portate abbiamo visto passare donne con il viso segnato dal tempo e dal sole; accompagnarsi ai loro bastoni e trascinare cesti di frutta e uomini riuniti a chiacchierare confrontandosi sui nuovi motorini acquistati, mescolarsi con noi turisti e amanti di trekking: tutti ci siamo salutati con un cenno di capo .

Ristorante Folia a Spoa Karpathos

La nostra meta è Olympos

Olympos deve, sicuramente, il suo nome al monte sul cui fianco si è sviluppato, se si pensa che, anticamente, molti monti della regione greca venivano chiamati Olimpo.

Oggi il monte su cui sorge il paese di Olympos si chiama Ai Elias, perché sulla sommità fu costruito un tempio in onore del profeta Elia.

Il ricordo che porto a casa della nostra visita ad Olympos non è legato alla passeggiata tra i vicoli del villaggio ma è la strada che abbiamo percorso per arrivarci.

Affascinante e un po’ avventurosa se si percorre con cattivo tempo o di sera, è una strada che è stata tracciata nel 2011 e asfaltata solo nel 2014. Piena di curve tra monti con panoramiche che sfidano anche chi di vertigini non soffre . La parte finale, il tratto in cima, sono decisamente i chilometri più sicuri e più belli. Sei tra le nuvole e il mare lo si scorge sia ad ovest che ad est.

Soffia il vento e piccoli frammenti di rocce cadono dalla montagna senza protezione: sono dappertutto, sulla strada, bisogna fare zig zag, tutto è brullo, incontaminato selvaggio. Pochissime macchine ma tante pecore che pascolano beate a cui fare ciao.

Arriviamo ad Olympos in pieno sole ma il caldo è sopportabile: del resto siamo agli inizi di giugno. L’auto parcheggiata poco prima dell’ingresso al paese nel piazzale dove c’è l’iconica statua più fotografata .

defects Chi viaggia è abituato a visitare villaggi incastonati tra le montagne così come entrare in negozi di souvenir “made in china”. Ad Olympos le signore insistono molto per farti acquistare qualcosa e purtroppo questo ha reso la visita sbrigativa perché si è intenti più a schivare la troppa loquacità che a soffermarsi a guardare.

Questo è un vero peccato perché Olympus ha una storia che solo se la si conosce si apprezzano quelle abitazioni colorate e decorate con i simboli dell’antica Grecia.

STORIA

Il villaggio fu costruito durante il periodo bizantino dell’iconoclastia, tra il VII e il IX secolo, dagli abitanti di Vroukounda che, per proteggersi dalle incursioni degli Arabi, salirono sulla montagna costruendo le loro case sul versante nascosto dal mare.

Olympos era un villaggio agricolo, proprio come gli altri villaggi di Karpathos. Infatti ancora oggi si vedono mulini e forni quasi uno per ogni casa.

Gli abitanti del villaggio di Olympos tramandano ancora oggi la loro cultura; le donne indossano l’abito tradizionale chiamato il  Kawai e gli uomini cantano le mantinades – versi a rima baciata composti al momento dai suonatori – parlano una lingua dialettale, hanno una propria autonomia amministrativa e seguono le norme della cultura MATRIARCALE come in tutta l’isola.

Leggo che bisogna visitare Olympos durante una delle sue feste religiose. Partecipare il 28 Agosto al rito ancestrale celebrato a Vroukounda nell’antica chiesa Agio Ioanmis scavata in una grotta a 20 metri sotto terra a strapiombo sul mare . Magari al prossimo giro!

Al ritorno decidiamo di andare a Lefkos per un bagno pomeridiano ristoratore e così che percorriamo la strada che da Spoa va Mesochori e poi Lefkos.

LEFKOS

LEFKOS entra subito tra le nostre spiagge preferite di Karpathos, sabbiosa chiarissima e mare caraibico. Il paesino è decisamente turistico ma conserva l’essenza greca: infatti sono presenti delle antiche cisterne, utilizzate anticamente per la raccolta dell’acqua.

Spiaggia di Paralia a Lefkos_Karpathos_luOgoluNgo

A Lefkos ci sono diverse spiagge. Noi ci fermiamo sulla principale chiamata Paralia che a giugno è ancora tranquilla e non affollata . Prendiamo un gyros e torniamo a casa percorrendo la strada con la luce del tramonto e superando i paesi montani di Piles, Othos, Volada e di nuovo Aperi.

5°Escursione a Karpathos 

Kyra-Panagia

Il settimo giorno è dedicato al relax per “all day long” . Raggiungiamo la spiaggia di Kyra Panagia e rimaniamo fino al tramonto.

Arrivare a Kyra Panagia è facile. Si segue il cartello superato Aperi e discesa panoramica fino alla baia. Decisamente una baia che si è sviluppata turisticamente negli ultimi anni. Ci sono piccoli alberghi di lusso e taverne. Sul lato destro della spiaggia, in alto, c’è la chiesa di Panagia risalente al VI secolo con l’iconico tetto rosso che fa da sfondo a tutte le guide turistiche di Karpathos e cosa più importante la campana da suonare prima di andare via.

Ultimo Giorno a Karpathos

Abbiamo l’aereo in serata ed il meteo non promette sole. Decidiamo di andare al Museo Archeologico che nell’edificio adiacente al Municipio .

Il museo è piccolo. Ci sono solo 3 stanze dove viene ricostruita la storia dell’isola divisa per periodi:

  • Nella 1°stanza i resti trovati a Karpathos risalenti al periodo Minoico e Miceneo
  • Nella 2° stanza testimonianze della civiltà Dorica, l’alleanza con Atene ed il periodo Ellenico dei romani
  • Nella 3° stanza tutti i popoli vissuti sull’isola cristiani, bizantini, pirati, veneziani, ottomani etc

Aperitivo sulla Spiaggia di Affoti che non ha il fascino delle altre ma è ampia con un mare pulito. Ultimo pranzo da Kasos a Lakki, taverna in cui abbiamo mangiato ben tre volte. Ottimo.

Ritorniamo in Italia e facciamo nostra la frase “Le spiagge di Karpathos sono bellissime, ma le sue montagne sono magiche”.


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Esther

Sono alla perenne ricerca dell'eccezionale!!! Viaggiatrice da sempre con una "passione" per il marketing. Sempre a caccia di idee. Adoro i marchi "made in local" che fanno un buon advertising . Prima avevo un diario adesso un blog dove traccio ipotetici "Tour & Shop"

Commenti (6)

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    Paola

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    Karpathos mi è piaciuta moltissimo, soprattutto per la sua semplicità. È tranquilla e genuina, senza troppe sovrastrutture a prova di turismo di massa. Si respira un’aria antica e le sue spiagge sono bellissime. Ci tornerei!

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    Teresa

    |

    Sono stata in Grecia tantissimi anni fa, quando ero poco più che una ragazzina; mi piacerebbe molto tornarci, perchè ne serbo un’ottimo ricordo.

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      Esther

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      La Grecia è tutta bellissima e così varia

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    Tamara

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    Sono Karpathos da anni, ma ad oggi non riesco ne a trovare un volo vantaggioso e ne il tempo…spero arrivi presto anche il mio momento.

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      Esther

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      Ciao Tamara
      Hai provato da Napoli con Volotea? Quest’anno i voli avevano un prezzo molto vantaggioso

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