
Passeggiata inedita sul Molo San Vincenzo
Domenica ho fatto una passeggiata sul Molo San Vincenzo quello che si estende davanti al Maschio Angioino. Attualmente è interdetto al pubblico perché in parte di proprietà della Marina Militare.
Sono sempre più convinta che io conosca molto poco Napoli, la mia città . Ogni giorno ne scopro piccole porzioni che la fanno diventare immensa attraverso la sua storia.
La passeggiata rientrava tra quelle in programma nell’evento “Innamòrati, innamoràti di Napoli” . Ovvero guide turistiche eccezionali, quali scrittori, architetti, attori, giornalisti ecc …, che scelgono di raccontare la città insieme all’associazione delle guide turistiche napoletane.

Per la prima volta quest’anno sono riuscita a partecipare a ben due tour “ passeggiata tra gli artigiani del Borgo Orefice e relativo museo” e “ passeggiata sul Molo San Vincenzo “.
La passeggiata sul Molo San Vincenzo è avvenuta sotto un cielo plumbeo e piovigginoso, ma non per questo senza emozioni . Anzi!
I nostri accompagnatori sono stati tre che hanno strutturato in maniera scolastica la storia percorrendo passato presente e futuro di un molo che rappresenta una porta d’accesso e di partenza da e per Napoli.

PASSATO del Molo San Vincenzo
Il passato ci è stato raccontato dal giornalista Pino Aprile che, come solo un abile narratore sa fare, ci ha emozionato per certi versi, mentre per altri, ricordando le vicende storiche che il sud Italia ha dovuto subire da politici del nord, infastiditi.
Il Molo San Vincenzo ha una storia antichissima . Si può datare dal 1268 quando Carlo I d’Angiò fece costruire una torre militare sull’isolotto di fronte al Castel Nuovo. Ebbene sì ,c’era un isolotto !
Sull’isolotto sorgeva una piccola chiesetta di proprietà del monastero di San Vincenzo , ecco spiegato il nome. Poi successivamente intorno al 1596 venne unito con la terraferma dando inizio alla forma attuale.
Dopo vari anni, nel 1832 sotto il regno di Ferdinando II di Borbone, si diede una grossa spinta all’antico progetto dell’arch. Fontana, facendo ampliare il molo di San Vincenzo a 550 metri dalla riva.
Oggi il molo è lungo 2,5 Km
È stato un importante avamposto difensivo fino alla seconda guerra mondiale.

Emozionante ed attualissimo il racconto dei milioni e milioni di italiani che da queste banchine sono stati costretti ad emigrare verso l’America.
I governi nazionali di quegli anni, nel periodo che va dal 1876 al 1930, per favorire la vendita dei manufatti industriali delle imprese del Nord, imposero alti dazi doganali sull’importazioni che innescarono, a giusta ragione, una risposta degli altri Paesi Europei, che a loro volta imposero dazi .
Questo danneggiò soprattutto il sud Italia la cui economia si basava principalmente sull’agricoltura le cui derrate erano oggetto di esportazione. Si costrinsero così gli uomini ad emigrare.

Commovente e struggente il racconto di quelli che alla partenza avevano tra le mani un gomitolo di lana. Il capo, lasciato al parente rimasto in banchina. Allontanandosi il filo si spezzava e quel gomitolo si sarebbe ricomposto solo all’ eventuale ritorno .
Una curiosità che non conoscevo è scoprire che gli uomini solo quando hanno cambiato la modalità di navigazione, ovvero quando hanno inizianto a remare dando le spalle alla terra anzichè al mare, sono diventati navigatori ed esploratori.
Sembra una banalità eppure è così che da agricoltori ci si è trasformati anche in pescatori Che suggestione!
PRESENTE del Molo San Vincenzo
Il presente ci è stato raccontato invece da un ufficiale della Marina Militare . Per grandi linee ci ha mostrato dall’esterno le funzioni interne dei bei edifici storici dal colore rosso pompeiano costruiti a cerchio intorno ad una piccola piazzetta che formano nell’insieme tutta la base della Marina Militare.
Interessante è la storia ottocentesca del Molo San Vincenzo. Quando i Borbone lo resero simbolo di grande potenza navale ed è qui che era ormeggiata una grande flotta.

Delle vestigia storiche oggi rimane ben poco. Il molo è utilizzato per ormeggiare barche sequestrate ed è presente, non funzionante , un antico bacino di carenaggio che all’epoca era un’eccellenza d’impianto idrico dove ere possibile riparare le navi ormeggiate all’asciutto al suo interno.

FUTURO del Molo San Vincenzo
È il racconto di come sarà recuperato il molo. Come sarà trasformato e messo a regime economico se ci sarà un accordo tra Comune, Autorità Portuale e Marina Militare
Vedremo un giorno se tutti potranno passeggiare sul Molo San Vincenzo!

Articoli correlati ” Salita e discesa per il Monte Echia “
seguimi anche su instagram
Le foto sono state scattate da me. Non posso essere utilizzate se non dietro autorizzazione. e-shop su Picfair
Articoli simili
Tags: Molo San Vincenzo Porto Napoli
Trackback dal tuo sito.
Daniela
| #
Incredibile quanta storia vi sia dietro questo molo. Del resto parliamo di uno dei luoghi più rappresentativi di Napoli. Un bellissimo racconto comunque, mi viene proprio voglia di andarci.
Reply
Esther
| #
Vedi sono stupita anch’io da questo Molo. Non avevo mai considerato quanta storia avesse da raccontare! Grazie di avermi letto buona domenica
Reply
Cassandra - Viaggiando A Testa Alta
| #
Passeggiare sul porto con il rumore delle onde è veramente rilassante! Mi piace molto!
Reply
Esther
| #
Vero. Le passeggiate sulle banchine ti danno la possibilità di connetterti con il mare!
Reply
K AROUND THE WORLD (@konsuelogennari)
| #
A volte fa bene fare i turisti nella propria città, sono certa che questo molo con una giornata di sole sia meraviglioso, lo è anche con la giornata uggiosa, la storia del gomitolo poi è commovente
Reply
Esther
| #
Hai ragione delle volte viaggiamo così tanto che dimentichiamo di conoscere il posto in cui viviamo! Grazie
Reply
ilaria
| #
Napoli è un luogo del cuore per me anche se l’ho scoperta un po’ tardi. Bella questa iniziativa che serve a valorizzare angoli meno famosi e conosciuti e bella la storia che racconti con tutti i risvolti che si porta dietro.
Reply
Esther
| #
Grazie Ilaria di aver letto. A me è piaciuta questa passeggiata proprio perchè ho scoperto un angolo nuovo della mia città . A presto
Reply
Raffaella
| #
Un’iniziativa davvero bellissima! Adoro tutti quegli eventi che ti permettono di visitare luoghi normalmente non aperti al pubblico. Complimenti anche per l’ultima foto che mi ha davvero colpita.
Reply
Esther
| #
Grazie Raffaella l’ultima foto è scattata nella scuola di vela Mascalzone Latino . Una scuola che tra i suoi allievi ha anche i ragazzi dei quartieri difficili . Ciao
Reply
Giordana Querceto
| #
Sai una cosa? a chi mi chiede dritte su Napoli ho cominciato a dare il link del tuo blog. queste scorci narrativi e fotografici sono troppo belli e autentici per non essere divulgati. Bravissima!
Reply
Esther
| #
Grazie Giordana mi fa piacere instradare persone che vogliono vedere una Napoli diversa. A presto
Reply
Silvia
| #
Ciao Esther! Napoli è una città che amo molto: è uno di quei luoghi dove non mi stancherei mai di tornare. Prenderò spunto dai tuoi post per la prossima volta!
Reply
Esther
| #
Silvia ti aspetto a Napoli allora. Grazie e a presto
Reply
Laura
| #
Napoli sempre una bella scoperta
Reply
Esther
| #
Vero Laura 😉 ciao
Reply
Robi
| #
Adoro il mare e adoro i moli. Passeggiare tra gabbiani e barche porta la mia mente sempre lontano, è una sensazione bellissima. La storia del molo San Vincenzo è davvero molto interessante come lo è l’iniziativa di renderlo noto. Post carinissimo.
Reply
Esther
| #
Robi grazie . Mi piace far conoscere una Napoli diversa dalle solite immagini .
Reply
Dani
| #
Che bell’angolo di Napoli, anche con la pioggia!
Reply
Esther
| #
Grazie
Reply
Esther
| #
Vero Alessia . Grazie di aver letto
Reply
Simona
| #
Seguirti per Napoli mi emoziona sempre tantissimo! E’ una città incredibile <3
Reply
claudia
| #
Sarò a Napoli a fine mese quindi questo tuo post mi ha dato diversi spunti per il mio itinerario. La mia prima volta in questa città
Reply
Esther
| #
Claudia solo un consiglio per quando vieni: vai anche nelle vie non descritte dalle guide turistiche e non fermarti alla prima impressione. Ho visto che sarai qui con Roberta per un Tour io non sono a Napoli per quel week end . Peccato 😉
Reply
Ciro Cerullo
| #
Io ci lavoro da ben 34 anni nella base navale che si trova sul molo San Vincenzo e rimango sempre vasito nel vedere questo luogo ogni volta che vado a lavorare. Per me è un grande onore camminare tra questi edifici secolari. I Borboni hanno costruito in questo molo il primo bacino di carenaggio dell’Europa nel quale venivano riparate le navi. Ora è Abbandonato a se stesso ed è tutto alla rovina .
Reply
Esther
| #
Buongiorno Ciro, grazie di aver letto il mio post. Speriamo che venga riqualificato perchè potrebbe essere una bella passeggiata verso il mare.
Reply