Saint-Émilion un borgo “toscano” trapiantato in Francia !
Dopo 3 notti a Bordeaux, recuperata l’auto a noleggio prenotata dall’Italia, sotto una pioggia battente, io e l’inglesino, ci diregiamo a Saint-Emilion.
Da Bordeaux , Saint-Émilion dista solo 40 Km ma la statale da percorrere, pur essendo molto suggestiva perchè tra le vigne, va percorsa con molta cautela poichè ci sono solo due corsie, una per l’andata e una per il ritorno, ed è frequentata da moltissimi TIR.
Arrivati a Saint-Émilion la fortuna ci assiste e parcheggiamo nella piccolissima Place Bouqueyre che è una sorta di porta posta a Sud della cittadina.
Saint-Émilion è tutto da percorrere a piedi e sono d’obbligo le sneakers.
Piove a dirotto, ci armiamo di ombrelli e ben coperti sotto i k-way ci incamminiamo per Rue Porte Bouqueyre . Si entra in un borgo medioevale molto ben conservato che con il bel tempo ha acquisito un fascino antico: il nostro impatto da italiani è di “déjà vu” , peccato che Saint-Émilion sia una meta troppo turistica, perchè curiosando tra i suoi vicoli e osservando le vetrine ci sentiamo “forestieri” a cui spillare soldi, piuttosto che dei “viaggiatori” che incurioriscono i locali !
Il villaggio medioevale è stato costruito su un altopiano calcareo. Ha una storia molto antica e gira intorno alla vita di Émilion, un monaco benedettino che dal 750 al 767 scelse una vita da eremita vivendo nelle cavità sotterranee naturali scavate da un’erosione. La bellezza di Saint-Émilion è nelle stradine, nelle piazze acciottolate, nelle casette color miele che contrastano con il verde dei vigneti così stramaledettamente perfetti e affascinanti che si estendono a perdita d’occhio .
Ammirando il paesaggio da Place du Clocher l’assonanza alle terre toscane ti viene in automatico, del resto siamo nella regione del Medoc dove si producono alcuni rossi di fama mondiale come il Cabernet ed il Merlot.
WHAT TO SEE
Les 12 Monuments Incontournables di Saint-Émilion.
Consiglio di scaricare la cartina dal sito www.saint-emilio-tourisme.com per avere tutte le informazioni e visionare i tour in programma per quel giorno che si è al villaggio .( Il sito è in francese ed è tradotto in ben 8 lingue ad esclusione dell’italiano !!!! Domanda : è mancanza di fiducia tra paesi così culturalmente vicini o necessità di distinguersi da tanta somiglianza? ) .
I tour sono scanditi da orari ben precisi. Consiglio d’acquistare i biglietti sul posto, per non avere l’ansia di mancare all’appuntamento. L’ Office de Tourisme è a Place du Clocher.
Noi abbiamo mancato l’orario per salire sulla Tour du Roy , un’antica torre risalente al 13° secolo dove oggi si celebra il ” Jurade”, a giugno per proclamare il ” vino nuovo” e a settembre per “l’inizio della vendemmia” : volevamo vedere il panorama dall’alto, ma ci siamo accontentati di quello che si vede da Place du Clocher.
Abbiamo preso parte al TOUR in lingua francese della chiesa sotterranea e le catacombe. I biglietti sono nominativi e costano €7,50. La chiesa monolitica sorge sull’antica piazza del mercato e la sua particolarità è che non è stata costruita, ma scavata nella roccia. Consiglio il tour che è molto ricco di informazioni. Non si possono fare foto all’interno.
WHAT TO BUY
Come detto Saint-Émilion è una trappola per turisti , ma nonostate ciò ho trovato un’idea di “marketing del souvenir” molto interessante .
Aux Pied de la tour – Sarlat Thierry – 9, Rue Porte Sainte-Marie
Un agricoltore del luogo mette in vendita, a soli 2,50€, una giovane vite da scegliere tra le diverse varietà di uva da piantare, una volta tornati a casa.
Idea originale, coerente con il luogo e che racchiude tutti quei concetti legati al verde, all’ ecologico,al mangiare zano, ai prodotti a Km 0 , etc etc…. Certo bisogna avere il terreno, vivere nella zona climatica giusta ed avere quanto meno il pollice verde , però l’ho trovata un’idea semplice e geniale.
Fabrique de Macarons – 9 rue Guadet
Altra cosa da portare a casa, dopo averli assaggiati, sono i Macarons sfornati dalla Fabrique de Macarons una deliziosa pasticceria che produce i macarons secondo una ricetta tradizionale risalente al 1960 e che ancora oggi rimane segreta.
Stanchi e molto infreddoliti lasciamo Saint-Émilion alla volta du Bassin d’Arcachon .
Le foto sono state scattate da me . Non posso essere utilizzate se non dietro autorizzazione.
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Tags: borgo francese, marketing del souvenir, Saint-Emilion
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ANTONELLA MAIOCCHI
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ovviamente, come fai notare il villaggio è molto turistico. Conservato e mantenuto in maniera impeccabile proprio perchè qui si concentra un tipo di turista con alta capacità di spesa considerati i prezzi di vini. Io ho visitato la zona in autunno e i colori delle vigne, le luci del tramonto e tutto ciò che ruota intorno al mondo del vino mi hanno molto affascinato
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Esther
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Antonella anche a me è piaciuto, intendiamoci. Io amo la Francia, parlo la loro lingua e conosco molto bene il territorio. Però Saint Emilon l’ho trovato svuotato della propria essenza .. Il discorso vino lo lascio ad altri perchè io non bevo, pur avendo avuto un papà che vendemmiava 😉
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