Vendere ai TURISTI. Come un negozio indipendente deve inserirsi in ipotetici TOUR
Come vendere ai turisti. Tempo fa ho dato vita ad un progetto turistico, denominato “Napoli Tour & Shop”. Aveva l’obiettivo di invogliare i turisti diretti a Napoli verso quartieri poco conosciuti.
L’idea si basava sulla creazione di percorsi turistici, che proponevano un urban tour in quartieri poco battuti con integrazione di visite a negozi indipendenti. I negozi erano selezionati in anticipo e dovevano commercializzare o produrre eclusivamente prodotti “made in Naples” con una storia imprenditoriale da raccontare e fortemente legata al territorio.
Dopo un’inizio promettente, il progetto è stato messo in un cassetto. I tempi per Napoli non erano ancora maturi ma adesso ritengo che l’idea dovrebbe riprendere vita più che mai.
Oggi lo Shopping è anche motivo di viaggio. Riproporre Tour & Shop è a passo con i tempi !
Diversi studi dimostrano che lo shopping è un fattore che può influire sulla scelta di una destinazione turistica da parte di una larga parte di viaggiatori.
Lo shopping comincia ad essere una componente importante dell’esperienza di viaggio complessiva e, in alcuni casi, la principale motivazione di viaggio.
Il marketing territoriale, in italia, ha sviluppato un legame tra turismo e cucina locale, adesso si deve proseguire nel creare relazioni tra turismo e brand locali e vendere ai turisti.
Le destinazioni turistiche, soprattutto quelle che aspirano ad essere considerate tali, hanno un’immensa opportunità . Devono imparare a cavalcare la nuova tendenza dei turisti ad esprimere la volontà di fare esperienze di acquisto autentiche e uniche che aggiungono valore al loro viaggio.
La domanda a cui volevo dare una risposta al mio proggetto di “Napoli Tour & Shop” era :
Può una PMI napoletana esportare i propri prodotti senza muoversi ? Può diventare il TURISTA un potenziale cliente che va studiato e targhettizzato diversamente dai propri clienti abituali?
La risposta è ovvia. SI. Del resto ho scritto anche questo
Il piccolo imprenditore o l’artigiano, che pur non rimanendo miope di fronte ai cambiamenti e alla possibilità di ampliare il proprio business con attività di e-commerce, si rende conto che “vederci” vuol dire investire in risorse umane e finanziarie eccessive che diventano addirittura inutili se la produzione è limitata.
L’inversione di marcia è quella di creare un piano di marketing diverso o complementare rispetto a quello seguito fino ad oggi e basarlo su un detto ultra popolare “se Maometto non va alla montagna. La montagna va dai “clienti” “.
L’inversione di marcia che un negozio indipendente deve fare ha come obiettivo di attrarre il cliente multiculturale.
Vuol dire che i produttori di brand locali che vogliono VENDERE ai TURISTI, devono imparare a fare politiche commerciali che si integrano con dinamiche di marketing territoriale, in modo da muoversi in quello che oggi viene definito ” shopping emozionale e/o interculturale”.
Un punto vendita indipendente , un piccolo imprenditore, un marchio locale che vuole ampliare il suo target “turisti” deve inserirsi in un ipotetico Tour di Shopping compiendo i seguenti passi :
- Conoscere il proprio prodotto. Il mio prodotto ha una storia che può emozionare? il mio prodotto ha una forte identità con il territorio? Il mio prodotto è ” made in local” ed è disponibile in piccole quantità ?
- Conoscere il clinte turista. Da dove viene il turista? Quali sono le sue abitudini di spesa? Conosco la sua cultura? Conosco la sua lingua?
- Conoscere i meccanismi della comunicazione. Il cliente del XXI secolo è decisamente cambiato. Un cambiamento influenzato dalle tecnologie digitali che, permettono di connettere milioni di persone in tempi molto brevi. Come e dove comunico con il mio cliente turista?
- Conoscere il territorio. Dove localizzo il punto vendita? Se già aperto, posso inserirmi in ipotetici percorsi turistici?
- Conoscere le tecniche di merchandising. Ho un lay-out specifico?
- Conoscere come funziona la Tax-free.
Sei titolare di un punto vendita indipendente o un imprenditore con prodotto “made in local” che ha voglia di essere aiutato a sviluppare una strategia commerciale rivolta ai turisti? SI. Allora
Contattami al mio indirizzo e-mail luogolungo@gmail.com
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Tags: sghoppingInViaggio, Tout&Shop, TuristiShopping, vendereaituristi
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Esther
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Alessia lo spero veramente visto che mi propongo mome consulente 😉 Grazie terrò le dita incrociate. Ciao
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maria millarte
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Guarda è proprio una bella idea, potresti farla diventare una start up innovativa e replicabile. Hai ragione quando dici che lo shopping è un attrattore turistico, soprattutto quello “mangereccio” e te lo dice una che ha affianco un marito che la prima cosa a cui pensa quando viaggiamo è il cibo. 😀
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Esther
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Una bella idea . Vediamo se vedrà luce. Grazie Maria
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drinkfromlife
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Iniziativa interessante! Shopping e viaggi sono davvero collegati. Dal canto mo cerco di acquistare local per sostenere l’economia del posto che visito.
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Esther
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Io sostengo che bisogna ritornare all’unico ma fatto bene. Grazie di avermi letto Ciao
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Laura
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Bella iniziativa! Anche io adoro quando viaggio scoprire shop “Made in local” e scovare delle chicche del posto
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Esther
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Grazie Laura. Ciao
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Laura
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Mi sembra un progetto interessante e ben strutturato che sicuramente potrebbe esser ben accolto in realta’ come Milano, Torino, Firenze… Spero che possa prendere piede anche al Sud.
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Esther
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Laura è quella la sfida farlo accogliere dove non c’è 😉
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Veronica
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Bellissima questa iniziativa, sia per valorizzare gli artigiani che per offrire ai turisti prodotti locali autentici, che ormai si fa sempre più fatica a trovare! Complimenti e tengo le dita incrociate per te ☺
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Esther
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Grazie Veronica
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Rocio
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Bellissima questa idea e parli con una lavoratrice autonoma quindi sarò sempre la prima a supportare piccoli imprenditori che mettono a tavolo nuove idee. E l idea mi sembra azzeccata e innovativa. Se vai avanti fammi sapere come va!!
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Esther
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Grazie per il supporto Rociao. Certo che ti farò sapere , basta continuarmi a seguire. Ciao
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Denise
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Molto interessante questa tua iniziativa!
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Esther
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Grazie Denise. Resta connessa se ti interessa.
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Giulia
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Complimenti per il progetto, valorizzare realtà locali e piccoli artigiani è sempre un’ottima mossa secondo me. In bocca al lupo per tutto!
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Esther
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Grazie Giulia . parole di incoraggiamento sono sempre bene accette!
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Giulia M.
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Pur non essendo una commerciante la particolarità dell’articolo mi ha colpito, e l’ho trovato molto interessante! Concordo pienamente, tra l’altro: il turista oggi come oggi spesso sceglie i luoghi da visitare anche (o soltanto, in certi casi!) in base alle possibilità di acquisto del luogo, quindi ciò che proponi è decisamente sensato. In Italia oltretutto abbiamo tanti artigiani bravissimi, meriterebbero davvero di essere scoperti anche quando non vendono i loro prodotti in zone iper turistiche. Spero che in tanti si diano da fare e riescano a conquistare l’attenzione che meritano!
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Esther
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Giulia credimi si tratterebbe solo di inserirsi nei giri giusti . Perchè chi ha il proprio negozio indipendente nelle città turistiche ( Firenze e Venezia ) ha già creato un vero proprio target di riferimento . Grazie per avermi incoraggiato . A presto
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Paola
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A me non sarebbe mai venuto in mente di scegliere una destinazione in base allo shopping, piuttosto da turista faccio il ragionamento inverso: voglio visitare un posto per cui mi informo se tra i prodotti locali c’è qualcosa che mi può essere utile a casa 🙂
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Esther
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Paola tu hai letto mettendoti nei panni del turista, questo è scritto per i titolari dei negozi indipendenti che vogliono vendere ai turisti. ( il mio blog è per metà riflessioni di marketing) . Comunque ci sono tantissime persone che partono per fare shopping . In Europa Parigi, Londra,Vienna, Barcellona, Copenaghen, Basilea sono meta d’acquisto ( anche ti prodotti utili). Moltissimi gli studi relativi al riguardo. Il cliente si sta trasformando, infatti oggi si parla di esperienza d’acquisto interculturale, cioè di gente che preferisce acquistare oggetti fuori i propri confini . Quindi quelle espeienze emozionali di cui tutti parlano nei viaggi come, ad esempio provare lo street food, si sta espandendo anche per lo shopping. Il nostro incoming con la CINA, ad esempio, è dettato molto dallo shopping e questa notizia è importante anche per un travelblogger. Può ad esempio raccontanre una passeggiata a Milano, e citare brand 😉 . Saranno di appeal “lettura”per una vasta area geografica. Se vuoi approfondire c’è anche l’organismo europeo UNWTO che analizza il turismo dello shopping. Ciao alla prossima
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Silvia The Food Traveler
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Io sono tra quelli che a volte parte per fare shopping, in particolare mi è capitato di partire per Parigi qualche tempo fa con lo scopo di fare acquisti in alcuni negozi, quindi ho letto questo articolo con molto interesse.
Un aspetto che dovrebbe far riflettere perché vivo tra Langhe e Roero, zona che sta diventando molto gettonata dai turisti. Molti negozianti purtroppo però sembrano non curarsi di questo aspetto, e spesso nella mia città non dedicano troppa attenzione alla gente di passaggio perché pensano che tanto “non porterà niente”.
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