Respirare.10 giorni in Alto Adige passando per Trento
Quest’anno le mie vacanze sono state in montagna. 10 giorni in giro nel Trentino Alto Adige con in mente il claim della promozione turistica regionale: “ Respira, sei in Trentino “.
RESPIRARE
Respirare era proprio quello che mi ci voleva dopo due anni tra lockdown e pochissime uscite. Il Trentino Alto Adige mi faceva l’occhiolino da un pezzo, ma andare d’estate in montagna era come se invertissi le stagioni.
Non ho mai capito quelle persone che sostengono di amare la montagna più del mare. Ho sempre pensato che fosse una “questione di abitudine” legata al posto in cui si nasce o si cresce.
Noi gente del Sud siamo abituati al mare. Molti dicono che “Se passiamo molto tempo senza scorgere il colore del blu che si mescola con quello del cielo ci sentiamo persi “.
A dire il vero, con questo modo di pensare non mi sono mai trovata, però, ho capito il significato di questa “malinconia” quando ho vissuto a Parigi .
A Parigi mi è mancato poter vedere il mare. Mi è mancato potermi incantare guardando il moto ondoso del mare. Mi è mancato poter riflettere in quel modo.
Oggi la domanda ritorna: se è il mare che riesce a riallineare le emozioni, come spiegare i sentimenti di chi dice di amare più la montagna che il mare ?
Se neanche Parigi, la città che per antonomasia è culla di amori e speranze non riesce sempre a compensare quel distacco emotivo dal mare , come può farlo una montagna? Una montagna senza il mare? La giustificazione è semplice e sempre la stessa: è una questione di abitudine.
Confermo, è un’abitudine. C’è chi ama la montagna e chi ama il mare . Entrambe l’esperienze riallineano i pensieri. Una vacanza in montagna non è meglio, ma diversa e ugualmente rigenerante.
Henry Miller scriveva “La nostra meta non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose” e così che in questa vacanza ho capito che anche la montagna è capace di rilassarti e di metterti a confronto con te stesso. Al mare ricarichi con il blu, in montagna, in estate, lo fai con il verde.
Rimane però, a mio avviso, una differenza : la montagna è solitaria il mare è aggregante.
Descrivere un viaggio in Trentino Alto Adige non può che iniziare riassumendo la storia delle due provincie: di Trento e Bolzano, che le ha rese autonome e diverse rispetto all’Italia intera.
Solo rileggendo la storia, comprendo, ma non giustifico, qualche atteggiamento riscontrato interloquendo con gli autoctoni di lingua tedesca.
Con la sconfitta dell’impero austro-ungarico nella prima guerra mondiale , il territorio a sud del Brennero passò, con il trattato di pace del 1919, all’Italia. Seguì un periodo di “italianizzazione” forzata imposto dalla politica fascista che, giustamente, fu mal digerita dalle genti di origine tedesca.
Successivamente, data la situazione, non facile da gestire, al popolo di lingua tedesca e alle altre minoranze linguistiche fu promessa da parte di Mussolini, in accordo con Hitler, di decidere e opzionare se rimanere o meno in Italia. Molti non riuscirono a decidere in tempo.
Nel 1940 l’Italia prese parte alla Seconda Guerra Mondiale a fianco della Germania. Il regime fascista, nel 1943, crollò e venne firmato l’armistizio con gli Alleati .
La decisione di lasciare la regione del Alto Adige all’Italia imposte l’adozione di un particolare Statuto che tutelasse le minoranze di lingua tedesca ( fonti http://www.officinadellautonomia.it ) .
Oggi in questa regione di confine dove per anni si sono mescolate le lingue delle valli, dove le tradizioni, nonostante le differenze, si sono conservate e tramandate, dove le politiche di “italianizzazione” hanno si creato resistenze “mentali” sul confine, si è però concessa un’autonomia gestionale che non solo ha tutelato le popolazioni di origine germanica, ma si è dato loro un aiuto economico considerevole avvantaggiandoli a crescere.
Oggi la regione del Alto Adige fa parte delle 25 regioni più ricche dell’Europa.
In Italia è al primo posto.
Luciano De Crescenzo in “Così parlò Bellavista” disse “si è sempre meridionali di qualcuno! “ e così che l’Alto Adige si sente rispetto all’Austria è così che i Trentini si sento rispetto ai Sudtirolesi.
Ho fatto questo piccolo riassunto perché per me andare in Trentino Alto Adige significa VIAGGIARE IN ITALIA . Eppure qualcuno mi ha fatto notare, correggendomi, più del dovuto, di essere in Alto Adige!
A Merano, in particolar modo, la lingua tedesca è prevalente. Forse in una zona di confine ci sta, ma rammaricarsi ancora di non essere austriaco o di costatare che in una libreria gigantesca che solo un paio di scaffali della superficie di vendita fossero dedicati a libri scritti in italiano o ancora che le commesse, giovani, non parlassero affatto l’Italiano l’ho trovato francamente non tollerabile.
Oggi dovremmo considerarci tutti italiani e mettere da parte la storia che ha tolto ma anche dato a queste comunità montane che erano molto povere nel dopoguerra. Oggi godono di benefici derivanti della doppia lingua e di una concessione di autonomia e budget che gli permette di avere un’economia e una gestione dell’amministrazione pubblica più che fluida.
10 GIORNI in Trentino Alto Adige. Cosa ho visto
Siamo partiti in auto da Napoli percorrendo 850 Km tutti di un fiato fino a Fié allo Sciliar. Un consiglio che mi sento di dare è di partire quando c’è il divieto di circolazione dei TIR specie per il tratto autostradale Firenze – Bologna.
Nel tratto autostradale FIRENZE-BOLOGNA, affollatissimo, si viaggia su due corsie di cui una perennemente occupata dai TIR. Si è costretti a stare sulla corsia di sorpasso strettissima per la presenza dei tanti cantieri aperti, bisogna guidare per tantissimi Km con una concentrazione massima.
L’organizzazione dei 10 giorni in Trentino Alto Adige ha previsto 3 TAPPE con alloggi in bassa quota con l’intendo di visitare le cittadine e solo qualche valle in quota, ma la prossima volta faremo al contrario.
5 notti a Fiè allo Sciliar
Dormire a Fiè allo Sciliar è una scelta fatta quasi a caso ma che rifarei altre mille volte. Fiè allo Sciliar è un paesino splendido, sembra uscito da un libro di favole, bastano pochi giorni e ti senti accolto e con la voglia di conoscere i suoi abitanti.
Cose fatte:
- Passeggiata al castello di Presule e Siusi
- Salita al Rifugio Panorama questa sarà l’unica passeggiata in quota per mancanza di tempo e per questioni meteo
- Sentiero dei 7 Stagni ( racconto di mio nipote)
- Gita a Bolzano
- Gita a Bressanone con tappa al Borgho Castelrotto
3 notti a Merano
Merano per certi versi è una copia di Bolzano, affossata e circondata da valli. Bolzano è viva, a Merano troppi snob.
Devo dire che questa cittadina non mi ha entusiasmato. Sembra sonnecchiare tutto il giorno, ci sono belle case e alcuni negozi del centro sono interessanti. Per molti è la città dell’ultimo viaggio e anche se molti comportamenti sono più che italiani, agli abitanti gli piace strizzare l’occhio oltre confine e dire che si sentono austriaci.
Cose fatte:
- Giardini di Castel Trauttmansdorff e Centro Città lungo la passeggiata Tappeiner
- Tour enogastronomico di Lana, cittadina che merita una sosta anche di più giorni anzi consiglio di scegliere qui l’albergo e andare a Merano un giorno.
- Le Terme in un giorno di pioggia. Si può anche farne a meno.
1 notte a Trento
Abbiamo dormito per una sola notte a Trento, ma ne avrebbe meritate almeno altre due. Spero di ritornarci.
Cose fatte:
- Giro in Centro
Presto scriverò di tutte le tappe seguimi
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Tags: 10 giorni in AltoAdige, Bolzano, Trentino Alto Adige
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Teresa
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Ho letto con interesse il tuo articolo, il Trentino è una delle regioni italiane più belle, offre tanto da fare e da vedere. Ma malgrado questo, io resto comunque una appassionata del mare!
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Esther
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Teresa come hai letto andare in Trentino è stato per me una novità, ma devo dire che anche la montagna ha un suo fascino. L’ideale sarebbe alternare . Ciao
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