Arrivare a Saint Étienne inaspettatamente durante gli Europei di calcio 2016

Andare a Saint-Etienne era un “non viaggio”, ma poi le piccole pesti sono venute con me e mia sorella ed il viaggio si è trasformato, si è allungato a Lyon ed è diventando INDIMENTICABILE 😉

Non tutti scelgono di visitare le città francesi a parte la romantica Parigi – of course! .

Quando parlo della Francia con le persone sento spesso dire che i francesi sono snob e così preferiscono scegliere altre mete per viaggiare. La verità è che siamo due popoli molto simili e si sa che solo gli opposti si attraggono!

Pas grave, come dicono loro !!

Io adoro la Francia così come sono affascinata dall’Italia. Siamo due popoli complementari che se solo volessimo potremmo imparare gli uni dagli altri e aumentare così il PIL di entrambi.

Se fossi ministro dell’economia dei due paesi punterei, esclusivamente, in quei settori economici sui i quali nessuno ci batte: la Moda, Il Buon Cibo e l’Accoglienza .

Questa è una mia utopia, di politca commerciale, forse, dettata, in questo momento, dalla BREXIT, ovvero dalll’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea , e dall’intuire che per noi italiani si è creata un’occasione di primeggiare in Europa e di iniziare un cammino verso l’abbandono della lingua inglese che è l’unico vero potere che hanno gli inglesi .

Ma questa è un’altra storia ……

Il nostro viaggio è iniziato martedì 21 giugno.

Nel primo pomeriggio, con un volo di easyJet da Napoli. Siamo atterrati, dopo circa un’ora e 30, all’aereoporto di Lione dove abbiamo  prelevato l’auto a noleggio prenotato con Europcar e poi ci siamo diretti a Saint -Étienne che dista circa 60 chilometri .

( Con i bambini abbiamo preferito noleggiare l’auto per agevolare gli spotamenti e, paradossalmente, abbiamo scoperto, dopo, che e stato più economico che prendere la navetta aeroportuale, il treno e poi i tram in città )

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Il viaggio per Saint Etienne da Lyion è breve , si pagano solo 2 € di autostrada.

Arriviamo in Rue Luis Blanc dove si trova il nostro appartamento prenotato su airbnb. La casa è carina, è ampia e luminosa, ma pecca nella pulizia, fatta molto sommariamente e le lenzuola ed gli asciugamani dovrebbero essere sostititi perchè troppo logori.

A Saint-Etienne siamo stati meno di 24h e così abbiamo deciso di fare semplicemente un giro in centro, senza mappa senza itinerario. Inaspettatamente, siamo arrivati nel giorno della fête de la musique, dell’inizio dei saldi e degli Europei di Calcio 2016.

Per strada c’era tantissima gente !!!

Saint-Etienne è una storica cittadina della regione del Rodano-Alpi e fa parte, insieme a Lione e Charlieu, al circuito della VIA DELLA SETA ( wow!! ne esiste anche una in Europa !)

Negli primi anni del secolo scorso è stata una cittadina industriale e anche mineraria per la presenza di un bacino di carbone .

Oggi Saint-Etienne , che conserva una conformazione di piccole colline su un vasto territorio, si è convertita al design industriale ed all’architettura moderna. Infatti è nominata “Capitale del Design Francese” .

Tale nomina è dovuta anche al progetto di riconversione industriale portato avanti da Giulia Andi, che ha dato vita alla Cité du Design all’interno di un’ex fabbrica d’armi .

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A Saint-Etienne si ha la possibilità di visitare il Museo dell’arte moderna e Contemporaneo,  il Museo dell’arte dell’industria al cui interno è possibile ammiare i famosi telai di legno Jacquard ,  il Planetarim ed altro ancora.

Ciò che colpisce noi sono le stradine del Borgo Mediovale.

Ci sono bei palazzi antichi, come la Maison della Drogheria e la Maison Françoise che reggono al tempo con le loro caratteristiche architettoniche del XV° secolo e i tanti negozi che si trovano nella principale Rue Michelet, ed in tutte le strade ad incrocio .

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Nel nostro giro non potevo non notare un’istallazione ad energia solare che permette di caricare il telefonino e incentiva, nello stesso tempo, una sana conversazione vis à vis .

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Prima di andare via , diretti a Lione, facciamo tappa alla stazione Châteaucreux.

Qui ci divertiamo tra le opere artistiche, e non, presenti nel piazzale. Salutiamo Saint-Etienne passando davanti al Palazzo Giallo/Celeste denominato Îlot Grüner , un’intera città d’affari su 27.000 mq.

Esempio della nuova architettura della città del design !!!!

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Esther

Sono alla perenne ricerca dell'eccezionale!!! Viaggiatrice da sempre con una "passione" per il marketing. Sempre a caccia di idee. Adoro i marchi "made in local" che fanno un buon advertising . Prima avevo un diario adesso un blog dove traccio ipotetici "Tour & Shop"

Commenti (2)

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    Martina

    |

    Amo Lione, la trovo una città fresca, giovane e frizzante!
    Parere strettamente personale, in un mondo in continua evoluzione, dove i confini si stanno assottigliando, dove i viaggi sono alla portata di tutti o quasi, l’inglese è una risorsa fondamentale, altrimenti come potremmo mai comunicare? 😉

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      Esther

      |

      Martina anche a me è piacita molto Lione . Il discorso della lingua invece, credo, che dobbiamo prenderlo seriamente in considerazione. Oggi diamo per scontato che la lingua universale sia l’Inglese. Gli Inglesi e gli Americani sono potenti per questo. Bisognerebbe cominciare ad essere più nazionalisti ed a pretendere l’utilizzo dell’italiano , almeno nei rapporti commerciali e turistici , quando siamo coinvolti.

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