Salita e discesa per il Monte Echia
Monte Echia è il luogo dove ha inizio la storia di Napoli ” La struggente bellezza di un Panorama interdetto e la storia di Villa Ebe “
UN ITINERARIO BREVE DI 30 MINUTI : DA VIA MONTE DI DIO A VIA CHIATAMONE
Ieri ho finalmente visto cosa c’è sul Monte Echia o “sulle montagnelle” come ho sentito chiamare, da quelli del quartiere, questo posto dove storicamente i Cumani fondarono la I colonia di Parthenope.
Se avete già percorso Via Monte di Dio, non fatevi scoraggiare dalla strada chiusa e decidete di raggiungere Santa Lucia in maniera insolita attraverso le rampe di Pizzofalcone .
All’ultima traversa di Via Monte di Dio, luogo di antichi conventi, si svolta a sinistra .
Io, però, vi consiglio di prendere la traversa precedente per assaggiare il fascino dei vicoli dei quartieri.
Superato l’ arco si arriva in un piccolo incrocio : dritto si va a Piazza Plebiscito mentre a destra si procede in salita su Via Egiziaca a Pizzofalcone fino al Monte Echia.
All’angolo c’è “Gerardo” il pescivendolo ( se avete la possibilità di cucinare vi consiglio di acquistare da lui il pesce, per me è ottimo!).
Continuando a salire, bisogna sbirciare nel cortile attraverso un enorme portone di legno.
Qui si nasconde il cortile di un antico e piccolo convento. Oggi è semplicemente la chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone . Entrate nel cortile, c’è una FOTOGENICA scalinata mentre l’interno della chiesa è essenziale . Mi piace moltissimo 😉
A questo punto proseguite in salita e non lasciatevi spaventare dalla strada stretta e dalle macchine che riescono a passare comunque nei due sensi di marcia. Arrivati in cima, subito ci si rende conto di essere in un posto fantastico se solo non fosse abbandonato ad un degrado dirompente 🙁
Palazzo Carafa di Santa Severina
Sulla destra, incastonata tra le pareti, c’è la chiesa dell’ Immacolatella a Pizzofalcone che è purtroppo inagibile, mentre il palazzo “in Rosso” è l’archivio militare, ovvero il Palazzo Carafa di Santa Severina. Sulla sinistra si scorge, chiuso da transenne, uno dei panorami più belli . Qui si riesce a scorgere il Vesuvio, in tutta la sua magnificenza (non so se è possibile ma provate a chiedere , nel cortile dell’ archivio c’è una scala antincendio, se si sale fino a su si può scorgere integro il panorama che non si vede da giù ).
Stanchi di una vista mozzafiato, continuate il percorso sulle Rampe di Pizzofalcone, 6 rampe conosciute anche con il nome di Lamont Young . Un tempo qui c’erano i pescatori con le loro reti ,oggi sono abitate ed ogni cava conserva la sua storia .
Da ciascuna rampa si scorge un panorama discendente sull’isola di Megaride, dando l’opportunità di cambiare prospettiva del Castel dell’ Ovo . Sulla prima rampa sorge “Villa Ebe” , ovvero i resti di una casa castello portatrice di una storia bella e drammatica nello stesso tempo .
Villa Ebe
Villa Ebe , oggi di proprietà comunale, è stata la residenza di Lamont Young un napoletano di fine ‘800 che, essendo nato da genitori stranieri, aveva l’apertura mentale per ridisegnare l’urbanistica della città sostenendo, già all’epoca, che Napoli doveva essere progettata per accogliere viaggiatori.
In città ci sono molti edifici progettati da lui : Parco Grifeo, Castello Aselmeyer e la sede dell’ istituto Grenoble . L’archietto Young si era messo in testa di voler rivoluzionare la sua città !! E’ stato il primo a progettare la prima linea metropolitana a Napoli ma aveva idee troppo rivoluzionarie per gli amministratori del tempo e così boicottarono i suoi progetti . Nei suoi ultimi anni di vita si ritirò a Villa Ebe con la moglie .
L’ultima rampa e siete arrivati a Via Chiatamone ….
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