Sul Bosforo ISTANBUL : Una megalopoli nel mezzo
3° giorno – Giro in Battello sul Bosforo
Il 3° giorno ad Istanbul inizia con un cielo incerto ma fortunatamente senza pioggia. Io e l’inglesino, decidiamo di immergerci in una delle esperienze turistiche più gettonate che è quella di fare un “ Giro in battello sul Bosforo”.
Devo dire che Istanbul come tutte le città di mare ha quel fascino irrequieto che cattura qualsiasi straniero per i colori e la confusione magica di suoni.
Tra le vie è un susseguirsi di edifici antichi e monumenti maestosi. Molti sono segnati dal tempo e non più restaurati, c’è un contrasto architettonico a cui, da napoletana, sono abituata e comprendo perché so che ogni rovina ha una sua storia da raccontare.
All’attracco dei traghetti, a Kabataş, arriviamo a piedi. Dal nostro albergo, sito in Katip Mustafa Çelebi, Çukurlu Çeşme Sokak, Beyoğlu, senza mappa, indoviniamo la strada tutta in discesa.
Ci avventuriamo tra vecchi vicoli di ciottoli, seguendo l’orizzonte del mare.
Lungo la via che percorriamo scorgiamo case di legno cadenti mantenute in bilico dal tempo, ma che si affacciano su scorci inaspettati. Per caso scopriamo il belvedere della piccola moschea di Cihancir, un panorama isolato, intimo .
Istanbul è una di quelle città che non lascia indifferente , è ricca di bellezze insolite e tutte affacciate sul mare.
Arrivati al molo abbiamo la conferma che sul traghetto ci saranno solo turisti però per velocità e per il poco tempo a disposizione decidiamo di abbandonare una volta per tutte l’idea di prendere i traghetti locali per mescolarci tra gli istambulioti e partiamo con la compagnia Dentur Avrasya.
La compagnia turistica effettua il servizio di HOP on – HOP off si parte da Kabataş e si arriva a Beylerrey. Ci sono tappe intermedie dove è possibile scendere e poi risalire alla corsa successiva. Noi ci siamo fermati per il pranzo a Küçüksu.
Il Giro in battello sul Bosforo è chiaramente Turistico. Inevitabile ma certamente, da consigliare. Inevitabile se si vuole avere un’idea dell’immensità di Istanbul e dei suoi quartieri periferici che meravigliosamente hanno ciascuno il loro sbocco sul mare.
Navigando lungo il canale del Bosforo sei nel mezzo tra due continenti.
Si ha la possibilità di vedere contemporaneamente sia la riva europea che quella asiatica.
In mezzo al mare lontano dal trambusto dalla folla, navigando lentamente lungo lo stretto del Bosforo, scopri che Istanbul non è solo palazzi e moschee, ma ha anche tanto verde ed un susseguirsi di colline.
Tantissimi quartieri , tantissime case che si diradano verso il mare alcune nascoste tra gli alberi altre a riva , bellissime, per gente ricca. Le lunghe passeggiate permettono di respirare a tanti l’area salmastra del mare.
Il Bosforo è una striscia di acqua di mare che unisce il Mar Nero con il Mar di Marmara, uno stretto che separa il continente europeo dal quello asiatico, simbolo di una città di mare con una scenografia infinita dove culture diverse cercano ancora oggi di trovare un punto d’incontro.
Sul traghetto, mentre lo sguardo è catturato dal paesaggio, ti investe il suono continuo delle onde del mare, si sente un profumo salmastro e al passaggio delle moschee inevitabile l’ adhān (richiamo) del muezzin a cui l’orecchio presto si abitua .
Il canale del Bosforo è lungo circa 32 km e attraversalo innesca quella strana sensazione di presente e passato che si insinua dentro e che ti fa credere di appartenere, da ora in poi, ad un luogo percosso da milioni di uomini da secoli.
Lungo le rive si susseguono un’infinità di palazzi.
Alcuni bianchissimi, storici, opulenti altri moderni e poi tantissime yali, ovvero le case di legno risalenti all’impero ottomano che portano la mente ai loro proprietari, tutti principi e principesse.
Scenografiche sono anche le mura della fortezza Rumeli Hisari sulla costa europea e quelle dell’Anadolu Hisari sulla riva asiatica, che resistono al tempo e testimoniano il controllo sul traffico dello stretto che esercitava il sultano Mehmet il Conquistatore.
Stop a Küçüksu
Non sto qui ad elencare gli innumerevoli palazzi che si scorgono lungo il percorso, basta leggerli su una qualsiasi guida. Noi arriviamo all’ora di pranzo al molo del distretto di Küçüksu vediamo un ristorante Kucuksu cafe e decidiamo di mangiare sulla riva del Bosforo .
Nel pomeriggio prima di ritornare a Beyoglu visitiamo il Palazzo Beylerbeyi . Obbligatoriamente bisogna seguire una guida che però parla in turco e non è possibile fare foto.
A me è piaciuto molto il giardino.
Prendiamo l’ultima corsa da Beylerbeyi e ci godiamo il bellissimo tramonto sul Bosforo prima di andare a cena dal vegetariano zencefil.
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Le foto sono state scattate da me. Non posso essere utilizzate se non dietro autorizzazione. e-shop su Picfair
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Nicoletta - Viaggiatori per Caso
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Purtroppo quello a Istanbul è uno dei viaggi che mi è saltato a poco tempo dalla partenza a causa della pandemia… mi rifaccio gli occhi con le tue foto e la tua bellissima esperienza!!
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Daiana Bianco
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Ah, Istanbul… Magia. Come hai detto? Fascino irrequieto. Ah… Ci sono stata una volta sola, ma accompagnata da un ragazzo affascinantissimo turco di Ankara (è una lunga storia), e ovviamente ho fatto il giro in battello sul Bosforo. Emozioni a mille, la città è pazzesca. Una volta a casa ho continuato la magia con il libro Istanbul di Pamuk. Magia.
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Esther
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Adesso mi hai incuriosito;-) Vedere una città con qualcuno del posto ha un fascino tutto diverso e se poi è anche carino 😉
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