sassi matera

SASSI di Matera, un week end d’Autunno

Le ottobrate sono quei giorni ancora caldi prima che arrivi piano piano l’inverno. Sono giorni propizi per esplorare la nostra magnifica Italia ed è con questa scusa che, io e l’inglesino, ci siamo messi in auto e siamo andati ai SASSI di  Matera.

Matera, la città dei SASSI che, in questi ultimi anni, è riuscita a rinascere con un tam tam comunicativo senza eguali.

Matera era nascosta per motivi politici e poi riscoperta per motivi politici. Nel dopoguerra la città sale agli onori della cronaca per le difficilissime condizioni igieniche e sanitarie in cui vivevano gli abitanti delle case grotte.

SASSI di Matera_luogolungo

Non conosco bene la storia, ma vergognarsi solo per le condizioni igienico- sanitarie della popolazione, anche se reali, mi sembra un motivo non sufficiente visto che in quegli anni del dopoguerra molti paesini nell’Italia avevano lo stesso problema igienico sanitario.

Week end d’Autunno a Matera_2_luogolungo

Week end d’Autunno a Matera_2

I politici di allora, siamo nel periodo di governo del Presidente De Gasperi, trovarono la soluzione più semplice: spostare i materani dei SASSI in case popolari nuove di zecca.

Con la costruzione dei nuovi quartieri si invitava i materani dei SASSI a trasferirsi nelle case appena costruite.

Gli abitanti dei SASSI sarebbero, così stati avvicinati alle modernità di avere il wc in casa. Non si intuì, però, che tale operazione avrebbe privato il popolo della loro identità.

Un’identità costruita intorno ad un modello di vita “necessario” per chi abitava nelle case grotte.

Oggi quel modo di vivere lo definiremmo con parole di “famiglie allargate” o  “rapporti di buon vicinato”. Oggi possiamo dire che gli abitanti dei SASSI sono sopravvissuti proprio per una loro capacità di fare comunità.

Allora non si compresero questi temi di sociologia e si finanziarono la costruzione di quartieri periferici di edilizia banale .Week end d’Autunno a Matera_3_luogolungo

Oggi, come allora, la storia in Italia non è cambiata: coloro che non piacciono vengono allontanati dal centro delle città alle periferie, garantendosi la benevolenza di alcuni detrattori senza preservare i veri valori di solidarietà umana. Ma questa è un’altra storia.

Bisognerebbe sempre documentarsi sulla storia di un luogo prima di visitarlo. La vita delle persone da un’identità al luogo e non il contrario. Matera di storia ne ha tanta da raccontare , del resto sono stati trovati reperti risalenti al Paleolitico che la dichiarano la terza città più antica al mondo dopo Aleppo e Gerico.

SCHIUMA POST DESIGN

Io e l’inglesino arriviamo a Matera percorrendo la strada statale 655 Bradanica e solo al ritorno capisco che prima di arrivare in centro abbiamo superato il quartiere  “La Mortella” , che a differenza di quelli banalmente anonimi, nasce con l’intento di ricreare la comunità contadina dei SASSI

Fu l’Ing. Adriano Olivetti che disegnò e mise in pratica il progetto del nuovo quartiere “ La Mortella”, ma creare la funzionalità dal nulla non ha portato agli obiettivi sperati.  Oggi “ La Martella” è rimasto un quartiere di periferia lontano da Matera e dai materani.

La Bradanica è lunga e monotona, sembra di non arrivare mai.

Dal finestrino scorgi una periferia senza fine e i SASSI di Matera non li vedi, se non dopo aver parcheggiato l’auto ed individuato il primo belvedere.

Arrivati a Matera parcheggiamo su Via Campolungo ma se si vuole essere più centrali io consiglio il parcheggio a pagamento su Via Vena.

I SASSI  li scorgi da uno dei tanti belvedere presenti nel centro ed è solo da quelle balaustre che ti rendi conto che i SASSI, già visti nelle tantissime riproduzioni fotografiche, solo dal vivo, gli riconosci quel fascino immortale che ti aspetti.

Visitare i SASSI richiede che si indossino scarpe comode perché è un saliscendi continuo tra stradine ricavate tra le case. Case costruite una sull’altra, chiese rupestri scavate nella roccia e cimiteri che si affacciano sulla Gravina.

L’immagine panoramica dei SASSI che tutto il mondo conosce è presa da un belvedere fuori città, precisamente da MURGIA TIMONE a cui, per nostra sfortuna, non si poteva accedere per un evento.

Oggi Matera è patrimonio dell’UNESCO, non perché è la terza città più antica al mondo, ma per la capacità degli uomini lucani di creare un ecosistema abitativo in simbiosi con l’ambiente circostante e soprattutto per la loro capacità di conservare l’acqua nelle cisterne.

Vedere Matera vuol dire passeggiare e stupirsi dei colori dei sassi che cambiano di sfumatura a seconda dell’ora del giorno :

I SASSI diventano prima rosa, poi bianchi ed infine gialli.

Con una passeggiata piacevole lungo Via Duomo si arriva nella omonima Piazza Duomo centro della Civita. Questo è il luogo più alto dei Sassi di Matera. In realtà è un terrapieno costruito artificialmente in modo da sovrastare e dividere il sasso Baresano da quello Caveoso. In questa piazza sorge la Cattedrale di Matera con il suo campanile visibile da tutte le terrazze di Matera.

All’esterno, la cattedrale conserva un aspetto sobrio in stile romanico pugliese, mentre all’interno, dietro il bel rosone sopra l’ingresso, gli affreschi sono di colori vivi che vanno dal rosso all’oro. Interessante l’affresco della Madonna della Bruna, del 1270 che in un angolino dietro un vetro esprime tutta la sua potenza.

Ho trovato molto interessante entrare nel Palazzo Franchi, edificio del settecento voluto dall’Arcivescovo che gli diede il nome. Nasce come monastero, poi divenne un liceo classico in cui ha insegnato anche Giovanni Pascoli. Dal 2003 è  sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata. Ho trovato molto bella la collezione dei quadri di Primo Levi

Di proporzioni enormi è il suo celebre LUCANIA 61: un’opera commissionatagli per rappresentare la Lucania e in cui Levi  mette in scena la vita del vicinato dei sassi nella sua crudezza.

Shopping in Viaggio : Matera

Non ho lasciato Matera senza individuare alcuni negozi interessanti dove comprare artigianato “made in local” . Devo dire che  le vetrine sono presenti maggiormente nella zona di PIANO; ti accorgi che ci sono molte botteghe artigianali dove si realizzano manufatti di legno, di pietra, di cartapesta, di terracotta .

Chi è abituato a girare per negozi capisce che a Matera il recupero dei SASSI ha contribuito anche alla apertura di botteghe artigiane in cui i maestri, ispirandosi alle tradizioni lucane realizzano manufatti interessanti che diventano dei validi souvenir che impreziosiscono le case di chi ama viaggiare.

Inaugurato solo nel 2016 si vende l'amaro LUCANO

I miei indirizzi scoperti a caso, ma che considero interessanti:

  • LUCANO LA BOTTEGAVia del Corso, 52

Un bel negozio che sembra storico, ma inaugurato solo nel 2016 dove si vende uno degli amari il cui payoff pubblicitario lo conoscono tutti gli italiani. E tu, hai mai detto : “Cosa vuoi di più dalla vita?. Un Lucano!”?

  • SCHIUMA POST DESIGNPiazza San Francesco, 2

Location piccolissima. C’è appena lo spazio per la sedia della commessa e lo scaffale a parete dove vengono esposti tanti oggetti di legno. Consiglio di acquistare qui le calamite se ne fate la collezione e non amate le cineserie.

  • GEPPETTOPiazza del Sedile, 19

La ricerca del nome è esemplare ma il mastro Geppetto non fa burattini bensì modella i classici fischietti di terracotta con la forma di galletto. Presenti anche in Puglia, i galletti sono regalati per augurare fertilità ed abbondanza.

  • CIVICONOVEMATERAVia Duomo, 7/9

Consiglio i quadretti con le case mosaico.

  • TUFA – Via Buozzi, 20

Interessante laboratorio di piccole sculture in pietra.

  • MANCINIVia Bruno Buozzi, 87

Unica bottega storica di cui avevo letto prima di partire. Particolari sono i timbri per il pane rivisitati e realizzati al momento. Un tempo venivano utilizzati per marcare il pane di ogni famiglia per distinguerlo dagli altri cotti nello stesso forno.

 

Saluto Matera, ma mi auguro di tornarci ancora.


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