Bordeaux è addormentata. Però fa marketing.
Bordeaux ( prima tappa del ON THE ROAD ) è una di quelle città che mi ha incuriosito appena scesa dall’aereo. Avevo letto del piano di trasformazione edilizia e del recupero patrimoniale da parte del sindaco. Avevo letto della biennale di architettura ( Agorà) che si è fissata un obiettivo di recupero ogni due anni, avevo letto che oggi il motto di Bordeaux è : 2030.
Solo spasseggiando in città mi sono resa conto di quanto le parole corrispondessero al vero. E’ bastato un giro al centro storico per capire che Bordeaux sta seguendo il suo cammino di crescita.
Un percorso di riqualificazione cominciato negli anni Novanta, con il sindaco Alain Juppé e che terminerà, appunto, nel 2030 .
Il sindaco ha iniziato con la realizzazione di tre linee di tram che hanno permesso di unire la periferia con il centro cittadino escludendo le auto. Poi ha continuato con il restauro dei vecchi palazzi di tutto il centro storico, che è chiamato “Port de la Lune”, facendoli ripulire.
Ha riqualificato il lungo fiume con la costruzione di piste ciclabili e convertito i vecchi moli dismessi in magazzini commerciali outlet .
( Sul Cartello si leggono le informazioni sui negozi presenti sulla banchina chiamata “QUAI DES MARQUES”. 32 negozi con oltre 100 brand. La cosa interessante è che si infoma che i negozianti presenti si sono impegnati per incritto a praticare uno sconto minimo del 30% sui prodotti venduti e secondo un’idagine lo sconto medio praticato nel 2014 è del 34% )
Nel 2007 Bordeaux è entrata a far parte del patrimonio dell’UNESCO
Nel 2015 è stata tra le migliori destinazioni turistiche mentre nel 2030, obiettivo finale, sarà la città più bella e vivibile del mondo intero.
Proposito utopico ? Non credo affatto. Basti pensare che quest’anno è stata inagurata “La città del Vino“ , un museo dedicato completamente al vino . Se questo non è marketing territoriale e promozione del territorio, allora cosa è?
Certo è che quando sei in una città europea è facile riconoscere atteggiamenti ” economici ” che si replicano, attività di advertising già visti. A quel punto è inevitabile fare confronti e cercare di capire come quelle attività potrebbero essere replicate o anche solo aggiustate per prodotti nazionali.
Cosa mi ha colpito a Bordeaux?
Il connubio tra antico e moderno e la capacità di fare “marketing” senza cartelloni, ed allora si, questa città può sembrare addormentata, ma in realtà sta aspettando che tutti la riscoprono .
- BONJOUR è il biglietto di presentazione dei francesi e così viene stampato anche su uno sportello bancomat
- TRAM con le aperture delle porte in linea con il marciapiede. Per rispettare la fisicità delle persone e preservare il patrimonio stradale e binari puliti che si armonizzano con l’urbanistica.
- BICI a Bordeaux. Non solo si è creata una pista ciclabile, ma si è voluta una bicicletta disegnata da un designer Philippe Starck. Il servizio di BIKE SHARING è fornito per i primi 30′ minuti gratuitamente. C’è un sito web VCUB che indica tutte le stazioni e la disponibilità.
- PALAZZI antichi ripuliti ed INSEGNE, colorate, di negozi storici che invitano allo shopping.
- Attività dei singoli negozianti . Esempio i negozianti di Vue des Remparts convincono con : ” tu fai shopping, il pranzo te l’offriamo noi.”
oppure questa bella busta di carta della Boulangeries – Les Délices des Anges , che non ha insegna, ma utilizza l’idea che andare in bici è più veloce per acquistare un buon croissanat.
Le foto sono state scattate da me .Non posso essere utilizzate se non dietro autorizzazione.
Articoli simili
Tags: 2030 bordeaux, bordeaux, marketing territoriale bordeaux
Trackback dal tuo sito.
Giulia
| #
Bordeaux mi ispira molto, avevo già letto questo tuo post qualche settimana fa e mi era piaciuto molto il punto di vista del marketing, molto interessante. Bello il tram “green” 🙂
Reply